Altro che scie chimiche. SRM: Solar Radiation Management. Cosa succede
sopra le nostre teste e perché dobbiamo fermarli. [Giulietto Chiesa -
Paolo De Santis]
Qualcuno agisce, sopra le nostre teste. Noi vediamo cose che non siamo in grado di spiegare del tutto (per il momento) ma che sono visibili, sempre più visibili, incontestabilmente visibili.
Quando in molti hanno cominciato a chiedersi che cosa fossero quelle "cose" che si vedono in cielo, e le hanno chiamate "scie chimiche" (in inglese "chemtrails") ecco scatenarsi lo stuolo dei cosiddetti debunkers, con il loro codazzo di insulti. "Complottismo!", "visionari!", "esaltati!" quando non "malati di mente", e via elencando cose che non c'entrano niente, come lo sbarco sulla Luna, gli UFO, i rettiliani, l'11 settembre, l'AIDS, il cancro, i chips nel cervello, il rasoio di Occam, Piero Angela e il CICAP, la National Security Agency, Kafka, la zia pazza del vicino di casa, il gatto della zia pazza del vicino di casa, ecc.
Lasciamo da parte i motivi che spingono così tanta gente a indignarsi, scatenarsi fino all'insulto, nei confronti di coloro che si pongono, e pongono, domande di fronte a cose e fenomeni che non sono facilmente spiegabili. Si va da questioni strettamente personali come la tutela della propria tranquillità ed equilibrio mentale (per difendersi da ogni notizia o fatto, veri o presunti, che possano turbarli), fino a - attraverso tutte le sfumature intermedie - più o meno considerevoli emolumenti erogati da coloro che quei fenomeni intendono nascondere con la massima cura. Ma non è di questo che intendiamo parlare. Non senza avere rilevato che la quantità di giornalisti che si mettono al servizio dei debunkers è particolarmente elevata. Senza l'aiuto dei gatekeepers, i debunkers sarebbero molto più deboli e l'impresa di nascondere i fatti sarebbe molto più difficile. Ma questo preambolo serve solo per dichiarare solennemente che non parleremo più di "scie chimiche".
Parleremo invece di geoingegneria.
Per due motivi: perché questo è il termine che viene usato negli ambienti accademici e specialistici. Il che ci consente di ridurre l'area della confusione.
E perché, in tal modo, costringeremo i debunkers e i gatekeepers a compulsare qualche testo successivo a Galileo Galilei. Contro il quale, sia detto per inciso, noi non nutriamo alcun sospetto. Ci piace anzi moltissimo il suo aforisma sulla "sensata esperientia et certa demonstratione". Non ci piace invece l'uso di Galilei in veste di alter ego di Aristotele.......
Redazione
lunedì 30 dicembre 2013 01:57
Qualcuno agisce, sopra le nostre teste. Noi vediamo cose che non siamo in grado di spiegare del tutto (per il momento) ma che sono visibili, sempre più visibili, incontestabilmente visibili.
Quando in molti hanno cominciato a chiedersi che cosa fossero quelle "cose" che si vedono in cielo, e le hanno chiamate "scie chimiche" (in inglese "chemtrails") ecco scatenarsi lo stuolo dei cosiddetti debunkers, con il loro codazzo di insulti. "Complottismo!", "visionari!", "esaltati!" quando non "malati di mente", e via elencando cose che non c'entrano niente, come lo sbarco sulla Luna, gli UFO, i rettiliani, l'11 settembre, l'AIDS, il cancro, i chips nel cervello, il rasoio di Occam, Piero Angela e il CICAP, la National Security Agency, Kafka, la zia pazza del vicino di casa, il gatto della zia pazza del vicino di casa, ecc.
Lasciamo da parte i motivi che spingono così tanta gente a indignarsi, scatenarsi fino all'insulto, nei confronti di coloro che si pongono, e pongono, domande di fronte a cose e fenomeni che non sono facilmente spiegabili. Si va da questioni strettamente personali come la tutela della propria tranquillità ed equilibrio mentale (per difendersi da ogni notizia o fatto, veri o presunti, che possano turbarli), fino a - attraverso tutte le sfumature intermedie - più o meno considerevoli emolumenti erogati da coloro che quei fenomeni intendono nascondere con la massima cura. Ma non è di questo che intendiamo parlare. Non senza avere rilevato che la quantità di giornalisti che si mettono al servizio dei debunkers è particolarmente elevata. Senza l'aiuto dei gatekeepers, i debunkers sarebbero molto più deboli e l'impresa di nascondere i fatti sarebbe molto più difficile. Ma questo preambolo serve solo per dichiarare solennemente che non parleremo più di "scie chimiche".
Parleremo invece di geoingegneria.
Per due motivi: perché questo è il termine che viene usato negli ambienti accademici e specialistici. Il che ci consente di ridurre l'area della confusione.
E perché, in tal modo, costringeremo i debunkers e i gatekeepers a compulsare qualche testo successivo a Galileo Galilei. Contro il quale, sia detto per inciso, noi non nutriamo alcun sospetto. Ci piace anzi moltissimo il suo aforisma sulla "sensata esperientia et certa demonstratione". Non ci piace invece l'uso di Galilei in veste di alter ego di Aristotele.......